sabato 12 gennaio 2013

La Leggenda del Golem

Il Golem, servo di argilla, è un mito che appartiene alla cultura tradizionale ebraica.
Si tratta di una statua plasmata nell'argilla, che prende vita grazie a formule magiche note solo ad alcuni uomini. Per animare il Golem, dopo aver recitato la serie di formule e litanie, basta scrivere sulla sua fronte la parola EMETH, che in ebraico significa "verità". Per farlo morire, bisogna cancellare la E iniziale: la parola METH infatti, significa "morte", ed il Golem torna ad essere pura argilla senza vita.
Due cose distinguono il Golem da un uomo: esso non parla, perchè la magia non può dargli un'anima, e cresce continuamente senza limiti.
Questa seconda caratteristica è quella che spinge i creatori a toglierne la vita.
Vi sono tante versioni della leggenda:
 Un rabbino di Praga decise di farsi aiutare nei lavori domestici da un Golem. Formò quindi la statuetta e, presa vita, essa ubbidì ai suoi ordini. Il rabbino si serviva del Golem in continuazione e decise di non fermarlo, ed esso crebbe, diventando invadente. Solo a quel punto il rabbino capìa l'ora di eliminarlo, ma quando tentò di cancellare la lettera "e" dalla fronte, il Golem era diventato troppo alto. Allora diede ordine alla creatura di sfilargli gli stivali, essa ubbidì e quando si chinò, il rabbino cancellò la lettera.
Il Golem crollò a terra, senza vita, ma con la sua mole schiacciò e uccise il rabbino.

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